Cantata sacra, versione per due soprani, voce recitante, violino concertante e orchestra da camera su testo tratto dalla preghiera del 27 marzo 2020 di Papa Francesco.
I esecuzione assoluta
Roma, Basilica Papale di San Giovanni in Laterano 14 novembre 2022
XXI Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra
Carlotta Bellotto soprano leggero, Nadina Calistru soprano lirico, Filippo Tonon voce recitante, Miranda Mannucci violino concertante, Orchestra l’Appassionata direttore Claude Villaret
«Ci sono giorni nella vita di ciascuno in cui si ha la consapevolezza di assistere alla scrittura di pagine di storia. Frammenti che rimarranno indelebili per sempre, in grado di suscitare emozioni a giorni e anni di distanza. Quel momento straordinario di preghiera in tempo di pandemia presieduto da Papa Francesco non sarà mai dimenticato. Quel 27 marzo 2020 non potrà scordarlo chi l’ha vissuto, in diretta, vedendo le immagini di una piazza San Pietro deserta e ascoltando la voce del Santo Padre. Le sue parole mi sono parse come macigni, come spade che trafiggono l’intimo di ogni uomo. Così è nato il Vespro Universale…
Concerto per orchestra d’archi scritto in memoria di Beatrice Milani
Prima esecuzione assoluta 20 gennaio 2022 Auditorium “Arturo Toscanini” di Torino, i Cameristi dell’OSN Rai con Alessandro Milani, violino concertatore.
«La Figlia della Memoria è un concerto per orchestra d’archi liberamente ispirato al racconto omonimo di Adele Desideri e parla dell’infanzia e dell’adolescenza, risorgenti in noi durante l’intera vita come un sogno, in un alternarsi di luce e buio significativi. Il concerto La Figlia della Memoria, scritto per i Cameristi d’archi dell’Orchestra Sinfonica della Rai. è dedicato a Beatrice Milani»
per grande orchestra
I esecuzione assoluta 10 e 11 gennaio 2015
Teatro Filarmonico di Verona
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
Direttore Robert Tuohy
Matteo 26 è un ampio brano sinfonico commissionato dalla Fondazione Arena di Verona. L’elemento di partenza è il racconto, così come ci è stato tramandato dal Vangelo di Matteo, degli episodi tratti dalla vita di Gesù che iniziano con il tradimento di Giuda, per proseguire con l'ultima cena, la cattura di Gesù, l'abbandono da parte dei discepoli, e in particolare da parte di Pietro che rinnega il Maestro.
Il motivo del tradimento fornisce l'archetipo formale e viene utilizzato per rappresentare una doppia drammaturgia, musicale e scenica, attraverso l'architettura della parola che genera suoni, campi armonici, cambi di registro, di timbro, di intensità sonora, di agglomerati ritmici e soluzioni formali. Lo schema ternario (il tradimento di Giuda, dei discepoli dormienti, di Pietro — che si ripete nel triplice rinnegamento dello stesso discepolo) ci parla di qualcosa di fatale, ci dice che il tradimento è essenziale alla dinamica della storia di Gesù e che perciò il tradimento è nel cuore del mistero umano.
per voce e orchestra
testo di Adele Desideri
I esecuzione assoluta Padova, Chiesa di San Francesco
soprano Giulia Bolcato
Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Clara Galuppo
La composizione nasce su richiesta di Marco Angius, direttore d’orchestra e direttore artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto per il I Festival di Musica Sacra in programma a Padova nel settembre 2017. Il testo utilizzato è “Una Croce trafitta d’amore” tratta dalla poesia “Io Chiedo” di Adele Desideri, dalla raccolta inedita “L’eremo dei pensieri sospesi”.
In “Una Croce trafitta d'amore” si dà voce alle madri di questa nostra epoca decadente, individualista e nevrotica. Madri preoccupate, molto preoccupate, per i propri figli adolescenti, che mostrano un insanabile disagio.
La musica si dipana con toni furenti e violenti, i versi si traducono in suoni, timbri, campi armonici, temi musicali che prendono vita attraverso fugaci melodie, sonorità dal sapore antico, attraverso una tecnica compositiva in cui ogni singola sillaba genera una nota, una parola una melodia, una frase un agglomerato armonico.
Su questo materiale si lascia che la suggestione letteraria eserciti la sua influenza sulla musica: dall'essere al conoscere, dall'invisibile al visibile, dal suono alla struttura.
Variazioni semiserie su un tema di Monteverdi
per trio d’archi
Trio Quodlibet
In occasione del concerto di Rovereto dedicato a Claudio Monteverdi, la Società Italiana Musica Contemporanea mi ha chiesto di scrivere un brano per ricordare il grande musicista cremonese. Sono partito da un breve frammento musicale attribuito a Monteverdi (se ne ignora la provenienza) per due violini e basso continuo. Non mi sono preoccupato di approfondire la veridicità dell’estratto, l’ho preso come uno spunto di partenza per creare una partitura senza freni inibitori e giocare con i suoni per ripercorrere oltre quattro secoli di storia della musica attraverso molteplici declinazioni stilistiche della musica colta, amalgamando, in un tessuto multicolore, fasce sonore à la Ligeti, contrappunti severi in imitazione, giochi sonori à la Satie, citazioni da musica da film e quella popolare. Valorizzando l’evocatività del materiale si opera in maniera rigorosa su un terreno minato di ricordi e allusioni, nessuna concessione alla semplice variazione ornamentale ma una lettura in profondità, alla ricerca di elementi trasformatori, occasione di nuove invenzioni».
concerto per violino, orchestra d’archi e percussioni (19’ca.) 2017
Brescia, Concerto in Memoria delle Vittime di Piazza della Loggia
Gennaro Cardaropoli violino, Orchestra Filarmonica del festival, direttore Alessandro Bonato
«Il principio della malinconia si basa sul racconto omonimo di Francesco Permunian, una raccolta di appunti e frammenti autobiografici scritti nel corso degli ultimi vent’anni, sorta di diario in cui la figura della donna amata
e poi perduta, e la conseguente esperienza del lutto, si spogliano di ogni accento realistico per trasformarsi in una sorta di spartito lirico e visionario, fino a diventare un canto sommesso, in cui il lamento funebre e la coscienza del nulla accompagnano la marcia trionfale del tempo, il quale calpesta e umilia ogni cosa, perfino il ricordo e la pietà dell’amore. Il violino solista alterna momenti di grandi slanci virtuosistici a momenti più pacati e interiori, una sorta di sismografo espressivo tendente verso la chiarezza e la semplificazione (ma in senso estensivo) dei rapporti fra costruzione verticale e discorso melodico».











